Si è tenuto all’interno della Pinacoteca “Nunzio Sciavarrello” di Bronte, l’importante convegno sul tema covid e cosa ha insegnato – e continua a insegnare – la pandemia da covid-19 che è ancora in corso.
“Ho fortemente voluto questo incontro, in quanto è importante capire la pericolosità di questo virus ma al tempo stesso l’importanza dei medici. E per questo ringrazio voi che siete qui”, apre così l’incontro il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, in un clima cordiale in cui il tema fondamentale è la conoscenza del virus ma soprattutto il ruolo chiave della sanità, dei medici e del personale sanitario.
Illustre il tavolo degli ospiti e relatori, a partire dal prof. Bruno Cacopardo – Primario dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’Ospedale Garibaldi Nesima di Catania – il dottor Enzo Boscia – infettivologo responsabile del Centro vaccinale Garibaldi Nesima – e la dottoressa Nancy Villari, infermiera dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’Ospedale Garibaldi di Nesima.
Un momento di confronto, utile per la cittadinanza a capire a che punto procede la vaccinazione, l’utilità della terza dose e quanto incidono determinati esami ai fini della vaccinazione, il tutto spiegato e articolato dal prof. Cacopardo e dal dottor Boscia che hanno risposto in maniera puntuale ai dubbi che la platea ha posto.
Tanti i medici intervenuti al dibattito, a partire dal dottor Salanitri – responsabile del distretto Sanitario di Bronte – che ha dato la fotografia all’attuale incidenza pandemica nel territorio: “Siamo soddisfatti di come sta procedendo la vaccinazione, a Bronte mancano circa 180 vaccini per raggiungere l’80% di copertura e soglia di sicurezza. Il virus sta rallentando, attualmente abbiamo 7 positivi a Bronte, 1 a Maletto e 1 a Randazzo. Una situazione davvero tranquilla”.
Tra le varie domande sottoposte ai medici, si è anche toccata l’utilità della terza dose: “E’ assolutamente da fare – dice Cacopardo – in quanto il nostro campo deve raggiungere una stabilità immunologica, che ci permetta di contrastare al massimo gli sviluppi della malattia. Dico quindi di farla senza esitazione”.
Tra gli argomenti toccati dal prof Cacopardo anche quello del “long covid”: “Il virus di cui parliamo è molto particolare e spesso invadente, colpisce e debilita il corpo che poi ha bisogno di tempo per riprendere la totale forma. Per quanto riguarda i problemi muscolari, gli studi ci hanno detto che nell’arco di qualche mese tutto tornerà come prima, quindi possiamo stare tranquilli. Un po’ diverso è il caso in cui il paziente guarito da Covid riporta problemi a livello neurologico, lì bisogna monitorare con attenzione e in quel caso parliamo appunto di long covid”.
Riflettori accesi anche sulla sicurezza della vaccinazione a donne incinte e in allattamento: “Al centro vaccinale di Nesima è possibile per queste donne ricevere la vaccinazione in totale sicurezza – dice la dottoressa Villari – con un team di supporto per ogni evenienza, un’opportunità da cogliere al volo, per dare un segnale chiaro sulla sicurezza della vaccinazione”.
Infine, il dottor Boscia ha posto l’accento anche sull’immunità generata dal vaccino: “Non esiste nessun vaccino che dà completa immunità, questo è sempre importante ricordarlo. Ma grazie ai vaccini attuali – Pfizer e Moderna soprattutto – abbiamo la possibilità di rallentare la diffusione del virus, evitando gli effetti pesanti di questa malattia che, come sappiamo, porta problemi all’apparato respiratorio, con soggetti che spesso vanno in terapia intensiva. L’Italia, la sanità italiana, è un modello per l’Europa, e dobbiamo esserne fieri di farne parte”.
Ha anche preso parte alla discussione il dottor Mario Zappia, portando la testimonianza dell’Asp di Agrigento di cui è commissario straordinario. Platea di interventi che si è completata con il dottor Salvo Gullotta, il direttore sanitario Mollica, la dottoressa Onorante del Garibaldi Nesima e il dottor Carmelo Indriolo, presidente della Pinacoteca.
Apprezzamento in sala e soddisfazione dei presenti per l’iniziativa andata in scena all’interno della Pinacoteca di Bronte, un pomeriggio interessante in cui si è presa ancor più coscienza della pandemia ma soprattutto dell’importanza della vaccinazione.
Antonio Capizzi