Diventare padre è l’emozione più grande che un essere umano possa provare. ‘Papà’ è colui che cresce il proprio figlio con un amore incondizionato e profondo, proteggendolo da ogni avversità. ‘Papà’ è colui che è in grado di rappresentare per il proprio figlio la fermezza, la direzione, la protezione ma anche il gioco, lo scherzo, l’allegria e la spensieratezza.

Essere padre è una scelta oltre che un dono, significa vivere sapendo di avere una responsabilità più alta verso un’altra vita e Ultimo questo lo ha capito molto bene quando, lo scorso 30 novembre, è nato Enea. Il cantautore romano aveva annunciato la felice notizia nel luogo in cui si sente più a casa: durante il concerto allo Stadio Olimpico il 24 giugno.

Per il lieto annuncio ha scelto il brano ‘Quel filo che ci unisce’, scritto proprio per la sua compagna Jacqueline Luna Di Giacomo, l’ha invitata a salire sul palco per baciargli il pancione di fronte a uno degli innumerevoli sold-out di cui vanta la sua carriera, di fronte a 66 mila fan.

«Mi avete insegnato voi la parola AMORE» scrive nel post Instagram che ritrae proprio il magico momento vissuto allo stadio e si rivolge alle persone che, nonostante tutto, gli sono state accanto e a quel pubblico che si rivede in ciò che scrive e che ha sempre questa voglia e questo desiderio di stare ‘dalla parte degli ultimi per sentirsi primi’. L’amore che lega i due ragazzi nasce a marzo del 2021 ed è totalmente frutto del caso: una giacca disegnata da lei con una pezza a forma di chitarra, un messaggio in cui lui le chiede di essere la chitarrista del suo prossimo tour ed emozioni forti ma inspiegabili tutte da vivere.

Una storia d’amore nata in quel primo e unico pomeriggio che hanno condiviso prima della partenza di Jacqueline per l’America, eppure a volte il tempo non conta e loro si erano innamorati senza nemmeno essersi baciati. «Non potremmo essere più diversi, eppure c’è qualcosa di così simile che ci accomuna e unisce… non ho ancora capito cosa sia, spero non basti una vita» scrive la secondogenita di Heather Parisi in un post Instagram con uno loro scatto tratto dal videoclip del brano ‘Altrove’.

Ed è da questa favola che prende vita Enea Morriconi al quale Ultimo ha deciso di dedicare una canzone ancora prima che nascesse, un dolce modo per aspettarlo. «Quando tra poco arriverai in questa gabbia di matti chiamata mondo, voglio che ci sia già questa canzone per te e che tu sappia per sempre che solo dentro una canzone sono in grado di lasciarti la parte migliore di me» queste le parole del cantante per annunciare ‘La parte migliore di me’ disponibile in tutte le piattaforme dal 27 novembre. Una canzone in cui Niccolò parla con il cuore aperto, una visione intima e profonda che accoglie una nuova vita. Una melodia che intreccia il suono del pianoforte con l’intensità degli archi.

Una canzone in cui l’autore si lascia andare alla più classica delle considerazioni di un futuro genitore “Avrà preso da me o dalla madre?” Ultimo si racconta come un sognatore, una persona che nel dubbio sorride e che non porta l’ombrello, un ragazzo che a scuola era distratto e che dormiva male. La madre, invece, è una che si perdona spesso e che, quando è stanca si guarda un film, ma è anche la sconosciuta nel cuore della quale si perde Ultimo mentre cerca di fuggire dalla vita.

E per un ragazzo abituato proprio a fuggire dalla realtà e a vivere attraverso le parole e la musica, può esserci regalo migliore da fare al figlio che la vita stessa e l’amore gli hanno donato? “Ho un labirinto nel cuore e lui sa che sei tu. La direzione perfetta per non perdermi più” recita così il ritornello di questa poesia, di questa dedica al bambino che tantissime persone aspettavano trepidanti: il piccolo Enea.

A cura di Lorena Papotto