Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano due delle sfide più gravi e pervasive che gli studenti affrontano oggi nelle scuole. Questi fenomeni non solo influenzano negativamente la vita quotidiana degli studenti, ma possono anche avere conseguenze devastanti a lungo termine, inclusi problemi di salute mentale e, nei casi più estremi, il suicidio. Il bullismo tradizionale e il cyberbullismo possono manifestarsi in molte forme, tra cui insulti, minacce, esclusione sociale, diffusione di voci false e attacchi fisici. Il cyberbullismo, in particolare, sfrutta la tecnologia per perpetrare atti di bullismo attraverso i social media, le chat e altre piattaforme online. Questo tipo di bullismo può essere particolarmente insidioso perché può avvenire in qualsiasi momento e luogo, rendendo difficile per le vittime trovare un rifugio sicuro. Le conseguenze del bullismo e del cyberbullismo sono profonde. Gli studenti vittime di questi atti possono accusare ansia, depressione, bassa autostima e isolamento sociale. Questi effetti possono compromettere il rendimento scolastico e la partecipazione alle attività scolastiche, portando a un deterioramento generale della qualità della vita.
In alcuni casi, il bullismo e il cyberbullismo possono portare a conseguenze tragiche come il suicidio. Secondo i dati della piattaforma Elisa per l’anno scolastico 2022-2023, il 26,9% degli studenti ha riportato di essere stato vittima di bullismo, mentre l’8% ha subito episodi di cyberbullismo. Questi numeri sono allarmanti e mostrano quanto sia diffuso il problema. Il suicidio tra i giovani è una delle principali cause di morte, e il bullismo è un fattore di rischio significativo. In Italia, ogni anno si registrano circa 4000 morti per suicidio, con un tasso di mortalità più elevato tra gli uomini. Anche se il suicidio è un evento raro nell’infanzia, i tassi aumentano significativamente durante l’adolescenza, un periodo critico in cui il bullismo può avere un impatto devastante.
Uno degli aspetti più preoccupanti del bullismo e del cyberbullismo è l’indifferenza e l’inazione di chi potrebbe intervenire. Spesso, gli episodi di bullismo avvengono sotto gli occhi di compagni di classe, insegnanti e genitori che, per vari motivi, non intervengono. Questo può essere dovuto alla paura di ritorsioni, alla mancanza di consapevolezza o alla convinzione errata che si tratti di “ragazzate” che si risolveranno da sole. Tuttavia, l’inazione può avere conseguenze devastanti. Ogni volta che un episodio di bullismo viene ignorato, si invia un messaggio di tolleranza verso questi comportamenti, perpetuando il ciclo di violenza e sofferenza. È fondamentale che tutti, dagli studenti agli insegnanti, ai genitori e agli amministratori scolastici, prendano una posizione attiva contro il bullismo e il cyberbullismo.
Un esempio tragico delle conseguenze del bullismo è la storia di Andrea Spezzacatena, noto come “il ragazzo dai pantaloni rosa”. Andrea era un adolescente di Roma che, a causa di un paio di pantaloni scoloriti accidentalmente dalla madre, divenne bersaglio di bullismo e cyberbullismo. Gli insulti e le prese in giro, sia a scuola che online, lo portarono a togliersi la vita il 20 novembre 2012, a soli 15 anni. La storia di Andrea è raccontata nel film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, tratto dal libro scritto dalla madre, Teresa Manes. Il film offre una testimonianza potente di ciò che le vittime di bullismo e cyberbullismo possono provare, mettendo in luce il dolore e la disperazione che possono portare a gesti estremi.
Il bullismo e il cyberbullismo sono problemi gravi che richiedono un’azione immediata e concertata. È essenziale che le scuole implementino programmi di prevenzione e intervento, che i genitori siano vigili e che gli studenti siano educati a riconoscere e combattere questi comportamenti. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di ridurre l’incidenza del bullismo e del cyberbullismo e proteggere i nostri giovani dalle loro conseguenze devastanti.
A cura di Giuseppe Spitaleri