Sono stati premiati oggi i 5 istituti vincitori della seconda edizione del concorso “Salute e sicurezza…insieme!”, organizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e in collaborazione con Inail.

La promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro si trasforma in hashtag, copy social, ritmo rap, cortometraggi e manifesti. La prevenzione degli infortuni entra nella quotidianità delle esperienze e dei linguaggi dei ragazzi e delle ragazze per richiamare l’importanza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, del rispetto delle regole, della diffusione di una cultura della vita sicura.

Il concorso nazionale è stato vinto dall’Istituto “Benedetto Radice” di Bronte, il cui elaborato “Angeli” è stato ritenuto originale e creativo, ma soprattutto capace di sensibilizzare l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro. A rappresentare l’istituto brontese la dirigente Maria Pia Calanna, il referente del progetto, prof. Di Dio, e naturalmente i tre studenti che hanno ottenuto questo importante riconoscimento. Grande merito a Anna Lembo, Marika Agostino e Cristian Greco, vere e proprie eccellenze che si sono distinte in un progetto così importante.

Le delegazioni di studenti e docenti dei 5 istituti sono state accolte oggi presso il Parlamentino dell’Inail per la premiazione a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e il Presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo. Una mattina di incontro tra istituzioni e realtà formative, che ha aggiunto alla consegna dei premi un momento di formazione interattiva attraverso lo spettacolo “Safe Magic: gli errori cognitivi che portano agli incidenti, svelati dalla magia”.

Per il “Benedetto Radice” un premio in denaro che sarà reinvestito per acquistare strumenti e progetti di promozione della sicurezza. Di fatto la sicurezza nel lavoro deve essere al centro dell’attenzione, perchè sono ancora tante, troppe, le persone che hanno incedenti sul luogo di lavoro, spesso fatali.

Antonio Capizzi