All’interno dell’aula consiliare del comune di Bronte, si è tenuto un incontro pubblico in cui si è discusso dell’ospedale “Castiglione-Prestianni” di Bronte, da anni al centro del dibattito pubblico e politico, alle porte l’ennesima regressione di un nosocomio in enorme difficoltà.
Iniziativa che è partita da diverse sigle sindacali, con UIL e CGIL rappresentati dai segretari provinciali, rispettivamente, Enza Meli e Salvatore Battaglia. Presente anche il Comitato Spontaneo con l’avvocato Giuseppe Gullotta, oltre ovviamente all’amministrazione comunale, con il sindaco Firrarello in primis.
Il primo cittadino brontese, introducendo la lunga battaglia fatta in passato per difensore l’ospedale, ha parlato anche di aree interne: “In questa sala abbiamo rappresentanti di circa 10 aree interne, comuni che per raggiungere Paternò o Catania devono percorrere almeno 70 km, che quando si parla di salute sono tantissimi. E allora bisogna anche riflettere sul rilancio di queste aree interne, così come il presidente Mattarella ha ben detto nella sua visita di qualche settimana fa a Militello”.
I vari partecipanti alla discussione hanno, per sommi capi, toccato gli stessi punti. In primo piano il diritto alla salute, che è universale e intoccabile: l’Ospedale di Bronte patisce un enorme ridimensionamento, dettato dal piano regionale della sanità siciliana, che ha definito “presidio di zona disagiata”. Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di Enza Meli e Salvatore Battaglia, che hanno ribadito la collaborazione e aiuto del sindacato in questa battaglia per la salvaguardia della salute.
Presente in sala anche Giovanni Burtone, deputato regionale del PD e attuale sindaco di Militello: “È un problema del territorio, non soltanto di Bronte o Militello. La sanità non può essere fatta solo nella città, deve esserci ovunque, rivendico la sopravvivenza di tutti gli ospedali. In passato gli ospedali sono stati incredibilmente chiusi, penso a Randazzo, Adrano, Linguaglossa, per rimanere nel territorio. Il potenziamento avviene con le strutture, ma soprattutto sulle risorse, mancano i medici in grado di occupare determinate caselle. Non molleremo il territorio; va preteso che l’ospedale, così come quello di Bronte e Militello, deve assolutamente mettere in condizione un chirurgo di operare”

Prende la parola anche Ersilia Savarino, deputata del PD: “La politica è responsabile. Non possiamo pensare a una rimodulazione senza valutare le esigenze dei territori; noi supporteremo con la nostra attività parlamentare ciò che riguarda l’ospedale di Bronte, ci siamo anche mossi per Biancavilla”
Insomma, tanti interventi quelli arrivati in aula consiliare. L’avvocato Gullotta ha più volte ribadito la necessità di far sentire la voce dei cittadini nelle sedi competenti, puntando sull’enorme bacino di utenza che l’ospedale di Bronte comprende. In sala anche il sindaco di Maniace, l’assessore del comune di Cesarò, a testimoniare l’importanza di questo presidio ospedaliero.
Intermezzi in cui sono anche intervenuti diversi consiglieri comunali di Bronte, a partire da Graziano Calanna, Mauro Petralia, Gaetano Messina ed Ernesto Di Francesco. Presente in sala anche Biagio Venia, storico fondatore del comitato in difesa dell’Ospedale di Bronte, che da anni lotta contro la chiusura dei reparti.
La chiosa arriva dall’onorevole Giuseppe Castiglione, che oltre a ribadire l’impegno nelle sedi opportune, parla di pensare proposte tecniche valide da presentare al tavolo e renderle subito operative. Importante cenno anche sul lavoro che si impegnerà a fare alla Camera, riguardante la legge di bilancio che prevede un focus sulle aree interne, inserire un articolo che si occupi di risorse sanitarie da destinare alle zone montane: “Ho già interpellato l’ufficio legislativo, nei comuni capofila di aree interne – come Bronte – in questi casi penseremo di inserire un emendamento proprio per questo”. Da parte dei colleghi deputati c’è massimo intento, chiude Castiglione.
Insomma, l’incontro di ieri pare abbia riacceso la voglia di tutti di affrontare seriamente il problema Ospedale di Bronte: è l’ennesimo incontro con parole al vento, o finalmente arriveranno proposte concrete?
Antonio Capizzi