Giorgia festeggia trent’anni di carriera, e lo fa con un tour che è molto più di una semplice serie di concerti: è un vero e proprio viaggio nell’anima della sua musica.
Dal 1995, quando una giovanissima e timida voce conquistò il Festival di Sanremo con “Come Saprei”, ad oggi, il percorso artistico di Giorgia ha toccato profondamente intere generazioni.
Da questa celebrazione nasce il Come Saprei Tour 2025, che attraversa la sua discografia, dagli esordi ai successi più recenti come La cura per me.
Prima del tour nei palazzetti, Giorgia ha scelto alcune location estive d’eccezione, capaci di esaltare l’intensità della sua musica: le Terme di Caracalla a Roma, la Reggia di Caserta e – per i siciliani – l’incanto senza tempo del Teatro Greco di Siracusa. Tre date andate sold-out in poche ore, che si sono rivelate ben più che concerti: due ore di musica, riflessioni, emozioni condivise e un’intensa connessione con il pubblico.Il live si apre proprio con Come Saprei, brano simbolo e inizio di un percorso che ha segnato la storia della musica italiana.
Seguono Un’ora sola ti vorrei, Girasole, Gocce di memoria, e ancora Spirito libero, Oronero, fino all’omaggio a Gino Paoli con Il cielo in una stanza, ricordando anche Mina, la prima a interpretare quel capolavoro.
«Ancora una volta, ci ha travolto con quell’ondata di emozioni che solo lei sa regalare, da ormai trent’anni» ha raccontato il collaboratore di Radio TRC, presente tra il pubblico. «Trent’anni di voce, anima e verità che arrivano dritte al cuore, come un filo invisibile che ci tiene legati a qualcosa di profondo, che va oltre la musica».E in effetti l’atmosfera al Teatro Greco era intima e magica allo stesso tempo. Memorabile il momento in cui, durante Girasole, alcuni fan le hanno consegnato veri girasoli. E tra questi anche un gesto che ha fatto sorridere tutti:
«Sì, c’era il mio cartellone – prosegue il collaboratore – un piccolo tentativo di racchiudere in poche parole tutto quello che realmente merita. “Unica come il pistacchio di Bronte”… perché l’unicità non si spiega né si definisce, si sente e si riconosce!»
Un cartellone, semplice ma carico di significato, ha attirato l’attenzione di Giorgia, che ha risposto con un abbraccio caloroso e ha accolto con sorriso due piccoli doni al pistacchio di Bronte, ricambiando l’affetto con la sua consueta autenticità.
Nel finale, la scaletta ha regalato un’esplosione con We Found Love, e poi un momento sospeso nel tempo con La cura per me e Diamanti, voce e piano, in uno scenario mozzafiato, tra le pietre millenarie del teatro e il cielo stellato. È lì che l’abbraccio tra Giorgia e il suo pubblico si è fatto più intenso: «Custodirò quell’abbraccio come un ricordo magico e prezioso – conclude – pieno di tutto ciò che le parole non riescono a dire.»
Giorgia lascia la Sicilia con gli occhi e il cuore pieni di gioia. Il pubblico ha risposto con entusiasmo travolgente, e lei ha dato tutta sé stessa. È stato il trionfo della musica, della bellezza, ma soprattutto della verità che solo un’artista autentica come lei sa offrire.