Grande partecipazione presso l’Aula Magna del “Benedetto Radice” di Bronte, in occasione della Festa dell’Unione Europea, giornata interamente dedicata al dibattito e al confronto su questa importante istituzione politica. Gli studenti, con progetti Erasmus e affini, hanno in passato avuto l’opportunità di visitare il Parlamento Europeo, conoscere le dinamiche e toccare con mano il lavoro dei deputati europei.

Per l’occasione in visita l’eurodeputato Pietro Bartolo, medico, dal 2019 in Parlamento Europeo e attivo sul fronte accoglienza e politiche di migrazione. L’onorevole Bartolo, nativo di Lampedusa, ha dedicato gran parte della sua vita a svolgere operazioni di salvataggio di persone in mare. Il suo lavoro a Bruxelles va soprattutto verso questa direzione, migliorare le politiche di accoglienza, portare il Consiglio Europeo a una consapevolezza diversa.

In apertura la dirigente, prof.ssa Maria Pia Calanna, si dice onorata e orgogliosa dell’ospite presente: “Ringrazio l’onorevole Bartolo oer essere qui, ha incastrato i suoi impegni affinché fosse qui oggi. La sua esperienza in Parlamento Europeo ci aiuterà a capire il funzionamento di questa importante istituzione. Parleremo anche del fenomeno della migrazione, argomento che ci accomuna. Ringrazio anche i docenti e gli studenti che hanno dedicato impegno e tempo a progetti di respiro europeo”.

L’intervento dell’onorevole Bartolo è stato intenso, pieno di verità e consapevolezza. Sullo sfondo scorrevano le immagini delle migliaia di migranti salvati, le condizioni orribili in cui arrivano sulla terra ferma e l’incredibile lavoro della struttura d’accoglienza di Lampedusa, definita la porta d’Europa. Ai nostri microfoni, Bartolo ha poi sottolineato l’importanza di questi incontri con gli studenti e il loro ruolo nella società di domani: “Sono pietre preziose, c’è purtroppo il problema del calo demografico che sta danneggiando l’Italia. Dico a loro di studiare, aprirsi, avere cultura e avvicinarsi all’Europa, dando magari stimoli e idee. Saranno loro la futura classe dirigente, sono convinto che faranno anche meglio di noi”.