Già dall’inizio di quest’anno scolastico, il Liceo Classico “Ven. Ignazio Capizzi” di Bronte si distingue per il suo spirito critico e l’impegno civile.
“Noi studenti facciamo parte di quell’Italia che nutre speranze, che ancora crede nella voce cittadina. Crediamo e siamo determinati nelle nostre azioni, affinché si possa creare un ambiente salutare di dibattito costruttivo” così recita una parte del manifesto dell’autogestione studentesca, un’iniziativa che coinvolge l’intera comunità scolastica in un momento di riflessione e approfondimento. Il tema centrale di questa iniziativa è il conflitto israelo-palestinese, affrontato non solo nella sua attualità, ma anche nei suoi complessi precedenti storici, culturali e politici.
Dal 14 al 16 ottobre 2025, le aule dell’Istituto si sono trasformate in spazi di dialogo, confronto e informazione. Gli studenti si sono fatti promotori di un alternativo percorso educativo, mirato a comprendere meglio le dinamiche di uno dei conflitti più discussi e delicati del nostro tempo. Attraverso laboratori tematici, letture guidate e momenti di confronto, la scuola è diventata teatro di cittadinanza attiva e pensiero critico.
L’iniziativa è nata dal desiderio profondo di conoscere, di capire e di non rimanere indifferenti davanti alle grandi questioni globali. “Io sono del parere che questa sia una di quelle esperienze che tutti i ragazzi debbano fare nel corso della loro carriera scolastica”, afferma l’organizzatore dell’autogestione, Nunzio Castiglione, la cui proposta non nasce come ribellione nei confronti del sistema scolastico, ma perché “ci sono dei giovani che credono all’importanza di dire la propria e lo fanno rispettosamente, valorizzando quelli che sono i principi insegnati dalla scuola. Solo la piena conoscenza dei fatti libera l’uomo dalla schiavitù dell’odio”.
Il conflitto mediorientale è stato così analizzato da più prospettive, senza semplificazioni e pregiudizi, con l’obiettivo di promuovere una cultura della pace, della responsabilità e dell’informazione consapevole.
La dirigenza e il corpo docente, alla luce di quanto è espresso nel manifesto: “voi siete piuttosto i responsabili della nostra prima coscienza”, hanno scelto di accompagnare gli studenti in questo percorso, riconoscendo nell’autogestione un’opportunità di cittadinanza attiva. “Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa, in quanto è stato un momento di presa di coscienza di un grande problema di attualità e di riflessione critica. Noi professori esprimiamo un giudizio positivo perché abbiamo potuto constatare l’interesse propositivo degli studenti, la loro partecipazione e la capacità di autogestione. In conclusione questi tre giorni hanno giovato a tutta la comunità scolastica in termini di autoconsapevolezza e di competenze di crescita collettiva e condivisa, in quanto gli studenti hanno sviluppato e sviscerato il tema in chiave etica, politica e socio-economica,” riconosce infatti il professore Saitta. Il pensiero è condiviso dall’intero corpo docenti, e come dicono le professoresse Tomasello e Buscema sono: “contenti della maturità nell’aver affrontato questo problema da ogni punto di vista, in un’occasione non solo di coscienza ma anche di presa di coscienza.”
Un sentito ringraziamento va anche alla Dirigente Scolastica, che con lungimiranza e fiducia ha permesso che questa esperienza si realizzasse, riconoscendo negli studenti la capacità di organizzarsi, confrontarsi e contribuire attivamente alla vita della scuola. La sua disponibilità ha rappresentato un elemento fondamentale per la riuscita dell’iniziativa, dimostrando quanto il dialogo tra istituzioni e studenti possa generare percorsi di crescita autentica e condivisa.
Gli studenti, dal loro punto di vista, hanno trovato l’idea “utile per riflettere e combattere la disinformazione giovanile.” Una buona parte consiglia maggiore partecipazione di esperti, nonostante sia disposta ad accogliere un altro progetto del genere.
Il progetto è stato importante per esprimere empatia con una realtà che non è poi così tanto lontana dalla nostra. Come dice la nostra compagna A. T. della IA, in conclusione al suo tema, frutto dei lavori svolti durante l’autogestione: “il tempo passa, la storia si ripete, ma non dimentichiamo di tacere quando i bambini dormono, e non quando muoiono.”
A cura delle studentesse Gaia e Sofia, con il coordinamento di Antonio Capizzi